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Selezione Personale Domestico e Linguaggio del Corpo: Quello che comunica il candidato senza parlare.

La Comunicazione Non Verbale è quella parte della comunicazione che riguarda tutti gli aspetti di uno scambio di messaggi, quindi di informazioni, tra due persone e che non sono di natura puramente semantica

Per natura semantica si intende il significato puramente letterale delle parole che compongono il messaggio stesso.

La Comunicazione Non Verbale riguarda quindi il linguaggio del corpo, cioè la comunicazione che avviene tra due persone che non è di natura parlata, ma è identificata da informazioni che il corpo, inconsapevolmente e inconsciamente, invia. 

Inoltre, nella lettura della Comunicazione Non Verbale, è importantissimo tenere in considerazione i tanti codici della cultura comune che ci aiutano ad analizzare, decifrare e capire i vari messaggi che le parole, i toni e i movimenti del corpo, esprimono in modo solo parziale.

Per un Selezionatore di Risorse Umane e, nello specifico, un Selezionatore di Personale Domestico, conoscere e decifrare la Comunicazione Non Verbale di un candidato, sia esso un Maggiordomo, una Colf, una Baby Sitter, una Badante, una Tata, etc. è fondamentale.

Riuscire a comprendere la persona che si ha davanti, scoprire vulnerabilità e bugie, è fondamentale perché si andrà ad inserire il collaboratore domestico in contesti che sono molto delicati; contesti familiari dove ci sono bambini, minori o persone anziane, che sono identificati come soggetti deboli e devono essere protetti.

Comunicazione Non Verbale Analizzarla, Decifrarla e Comprenderla - Xerendipity Selezione Personale Domestico Referenziato, Colf, Maggiordomo, Governante, Tata, Autista, Baby Sitter

Comunicazione Non Verbale: Analizzarla, Decifrarla e Comprenderla

Nell’immaginario comune si tende a considerare la Comunicazione Non Verbale come universalmente comprensibile, al punto tale che la stessa può trascendere le barriere linguistiche.

Lo psicologo sociale Michael Argyle, nel suo “Il corpo e il suo linguaggio. Studio sulla comunicazione non verbale”, dice che, quando comunichiamo faccia a faccia con un interlocutore, utilizziamo contemporaneamente diversi linguaggi:

Il linguaggio del corpo è in parte innato e in parte dipende dai processi di socializzazione e di cultura; è anche dovuto al background che ognuno si porta dietro.

La Comunicazione Non Verbale scaturisce da meccanismi che sono molto simili in tutte le culture; però ogni cultura tende a rielaborare con modalità differenti i messaggi non verbali.

Questo significa che le forme di Comunicazione Non Verbale possono essere comprendibili tra persone appartenenti alla stessa cultura, ma, per chi appartiene ad un diverso retaggio culturale, possono risultare incomprendibili; in alcuni casi possono avere anche significati completamente opposti.

Secondo uno studio dei linguisti, più del 90% della nostra comunicazione quotidiana è Non Verbale. 

Possiamo tranquillamente affermare che, la Comunicazione Non Verbale, è un contributo enorme al linguaggio verbale; possiamo quindi comprendere quanto sia importante conoscere e decifrare il linguaggio del corpo, soprattutto per chi di professione fa il Selezionatore di Risorse Umane e, nello specifico di questo post, il Selezionatore di Personale Domestico.

Se consideriamo che la comunicazione è strettamente ambivalente, possiamo facilmente comprendere che il rischio di non capire il nostro interlocutore è molto più grande quando si parla al telefono, piuttosto che quando si parla faccia a faccia.

Uno studio condotto nel 1972 da Albert Mehrabian riportato nel suo “Non-Verbal Communication” ha dimostrato che si può suddividere ciò che viene percepito in un messaggio vocale ma esprimendone uno diverso con il linguaggio del corpo in questo modo:

  • Movimenti del corpo (maggiormente espressioni facciali) 55%
  • Aspetto vocale (volume della voce, tonoritmo) 38%
  • Aspetto verbale (quindi le parole) 7%

Questo dimostra che, in alcuni casi, ciò che viene detto con il linguaggio parlato, controllato a livello conscio dalla persona, può essere smentito dal linguaggio del corpo che invece non si può controllare, essendo una Comunicazione gestita dal subconscio.

Un bravo Selezionatore di Personale Domestico deve sapere che l’efficacia di una comunicazione dipende solamente in minima parte dal significato letterale di ciò che viene detto; bisogna sempre tener conto che, il modo in con cui il messaggio verbale viene percepito è fortemente influenzato dai fattori di Comunicazione Non Verbale.

Le Diverse Forme di Comunicazione Non Verbale

Nelle Scienze della Comunicazione, la Comunicazione Non Verbale viene suddivisa in quattro parti.

Sistema Paralinguistico

È anche chiamato Sistema Vocale Non Verbale ed indica l’insieme dei suoni emessi nella comunicazione verbale; indipendentemente dal significato delle parole del messaggio.

A sua volta, il sistema Paralinguistico, è caratterizzato da: tono, frequenza, ritmo e silenzio

Tono

Il tono è dato dalla frequenza della voce e viene influenzato da fattori fisiologici come l’età, la costituzione fisica, il sesso; ma anche dal contesto in cui ci si trova con l’interlocutore. Per esempio, una persona di livello sociale alto che si trova a parlare con una di livello sociale più basso, tenderà ad avere un tono di voce più grave.

Frequenza

La Frequenza della voce è influenzata molto dal livello sociale della persona. Un dipendente che si trova a parlare con un superiore, tenderà ad avere una frequenza di voce più bassa rispetto al normale.

Ritmo

Il ritmo usato per un discorso, può conferire maggiore o minore autorevolezza alle parole pronunciate.

Ad esempio, parlare con un ritmo lento, magari inserendo delle pause tra le frasi, conferisce al discorso un tono di solennità; mentre parlare con un ritmo elevato, veloce, attribuisce poca importanza alle parole.

Quando si analizza il ritmo di un discorso nel sistema paralinguistico, bisogna dare molta considerazione all’importanza delle pause; queste devono essere distinte in pause vuote e pause piene. 

Una pausa vuota rappresenta il silenzio tra una frase e l’altra, mentre la pausa piene è la tipica interiezione priva di significato verbale che viene inserite tra una frase e l’altra, come ad esempio il “mmm” oppure “beh”.

Silenzio

Può sembrare strano, quasi un controsenso, ma anche il silenzio rappresenta una forma di comunicazione nel sistema paralinguistico.

Le caratteristiche del silenzio possono essere fortemente ambivalenti e va, in ogni caso, contestualizzato il silenzio.

Se prendiamo ad esempio il silenzio tra due innamorati, esso ha, come è ovvio, un significato molto diverso rispetto al silenzio che c’è tra due persone che si ignorano. 

Come per le altre forme del sistema paralinguistico, anche in questo caso gli aspetti sociali e gerarchici giocano un ruolo fondamentale nella contestualizzazione del silenzio: un professore che parla alla classe o un ufficiale che si rivolge ai soldati parleranno nel silenzio generale che viene considerato una forma di rispetto per il ruolo ricoperto dalla persona che parla. 

A seconda del contesto, il silenzio può indicare un’ottima o una pessima relazione, oppure assenso o dissenso o ancora estrema concentrazione o distrazione.

Sistema Cinesico - Xerendipity Selezione Personale Domestico Referenziato, Colf, Maggiordomo, Governante, Tata, Autista, Baby Sitter

Sistema Cinesico

Il Sistema Cinesico, come dice il nome stesso, è basato su tutti gli atti comunicativi espressi dai movimenti del corpo.

Prima di tutto bisogna considerare i movimenti degli occhi.

Gli occhi esprimono gran parte dei nostri pensieri e il contatto visivo tra due persone ha una pluralità di significati che vanno dal comunicare interesse al gesto di sfida. 

Anche in questo caso, sia il background sociale che il contesto influenzano fortemente il movimento degli occhi: una persona che si trova in una situazione di disagio, ad esempio perché sta mentendo, tenderà ad abbassare lo sguardo.

Un’altra componente fondamentale da tener presente nel sistema cinesico è la mimica facciale.

Infatti, se consideriamo che ci sono alcuni fattori involontari nei movimenti del viso, quindi non sotto il nostro controllo, come ad esempio arrossire o impallidire, o alcune contrazioni dei muscoli facciali, è facile capire quanto importante sia saper leggere questi segnali per capire meglio ciò che ci viene detto dal nostro interlocutore. 

Tra tutti i movimenti dei muscoli del viso molti sono volontari e quindi sono adattabili dalla persona a seconda delle circostanze; però, un bravo Selezionatore di Risorse Umane, deve conosce e saper interpretare tutti quei movimenti involontari che aiutano a conoscere i veri pensieri di una persona.

Gli studiosi di comunicazione Paul Ekman e Wallace Friesen, hanno codificato le espressioni facciali 44 diverse unità di azione, cioè possibili movimenti del viso come ad esempio strizzare gli occhi, aggrottare la fronte, contrarre le labbra, etc.

Un altro elemento fondamentale del Sistema Cinestesico che deve essere analizzato nella Comunicazione Non Verbale sono i gesti.

Per prima cosa vanno presi in considerazione i gesti compiuti con le mani. 

La gestualità manuale è sicuramente utile quando si vuole rafforzare il significato delle parole; in alcuni casi può anche fornire una chiave di lettura difforme dal significato del messaggio espresso verbalmente.

Succede quando si ha di fronte una persona che proviene da una diversa cultura, dove i gesti possono avere anche significato contrario al nostro.

Ovviamente, anche per le mani, come per il viso, ci sono dei movimentiistintivi” che vengono gestiti dal subconscio e comunicano lo stato della nostra mente nelle varie situazioni.

Quindi, anche con i gesti delle mani, si può analizzare il comportamento del nostro interlocutore e capire se ciò che dire risponde a verità, oppure si trova in uno stato di stress, ansia perché ciò che dice è una bugia.

Nel Sistema Cinesico ha una grande rilevanza anche la postura del corpo. 

Sempre tenendo ben presente il fattore sociale e, ovviamente, di contesto, la postura identifica lo stato d’animo di una persona.

Ovviamente il contesto va tenuto in debita considerazione quando si analizza la postura del nostro interlocutore.

Per esempio, un militare tenderà a mettersi sull’attenti di fronte ad un superiore; oppure, modalità meno codificata ma comunque necessaria, può essere la postura corretta e dignitosa che un alunno in classe ha di fronte al professore.

Prossemica

L’analisi dell’aspetto Prossemico della comunicazione ci da indicazioni significanti sui messaggi che vengono inviati con l’occupazione dello spazio.

Può sembrare banale, ma il modo con il quale una persona tende a posizionarsi in una determinata situazione, anche se apparentemente può sembrare casuale, è in realtà codificato da regole non scritte ben precise. 

Inconsciamente, dovuto soprattutto all’influenza che il nostro stato sociale ci programma ad avere, ognuno di noi tende a suddividere lo proprio spazio che lo circonda in quattro zone principali:

  • Zona intima 
    • È la zona circostante la persona che va da 0 a 50 cm circa. La zona intima, come dice il termine stesso, è la zona ad accesso più ristretto. Normalmente all’interno di questa zona sono ammessi, senza disagio, solo alcuni familiari stretti e il partner. L’ingresso all’interno della zona intima di altre persone non appartenenti a questo ristretto nucleo di “privilegiati” viene percepita come una invasione con la conseguenza di provocare una sensazione di disagio; l’entità e l’intensità di questo disagio variano a seconda del soggetto. Per avere una conferma di quanto detto, basta all’imbarazzo che si prova quando siamo costretti in spazi ristretti come può essere l’ascensore o l’autobus; automaticamente il nostro inconscio ci porta a mostrare che questa invasione è involontaria e quindi tendiamo ad irrigidirci e non incrociare lo sguardo con l’altra persona.
  • Zona personale 
    • È la zona in un raggio da 50 cm ad 1 mt. circaLa zona personale è meno ristretta rispetto alla zona intima e ammettiamo all’interno di questo raggio di azione solo familiari meno stretti, amici, colleghi. Nella zona personale di solito si svolgono conversazioni informali, con un volume di voce basso e, la distanza tra le persone è comunque sufficiente da consentirci di cogliere nel dettaglio espressioni del viso, degli occhi e i movimenti del corpo del nostro interlocutore.
  • Zona sociale
    • È la zona con un raggio che va da 1mt. a 4 mt. circaLa zona sociale è l’area nella quale svolgiamo la maggior parte delle interazioni sociali che prevedono una comunicazione con persone sconosciute, o quanto meno, poco conosciute. A questa distanza è possibile cogliere interamente o per la maggior parte, la figura dell’interlocutore; questo a seconda delle situazioni e del contesto in cui si svolge la comunicazione. Questa distanza è sufficiente a permetterci di analizzare l’interlocutore per capire meglio le sue intenzioni. Nella zona sociale si svolgono anche gli incontri di tipo formale come un incontro di affari e, in ogni caso, tutti quegli incontri nei quali dev’essere chiaro che l’incontro non è dovuto a motivi di reciproca attrazione personale.
  • Zona pubblica 
    • È la zona oltre i 4 mtLa zona pubblica è quella delle occasioni ufficiali: un evento, una conferenza, una lezione universitaria. Durante questo tipo di occasioni ufficiali la distanza tra chi parla e chi ascolta è relativamente elevata e, generalmente, codificata in base alle diverse situazioni. Nella maggioranza dei casi la zona pubblica è caratterizzata da una forte asimmetria tra i partecipanti alla comunicazione: una sola persona parla e gli altri ascoltano e difficilmente c’è interazione tra le parti.

Comunicazione Aptica

La comunicazione aptica è costituita dai messaggi comunicativi espressi tramite contatto fisico. 

Anche nella comunicazione aptica però, esiste una codifica ben definita come ad esempio le più formali strette di mano, o il bacio sulle guance come saluto ad amici e parenti; altre invece sono di natura più spontanea e informali come ad esempio un abbraccio o una pacca sulla spalla o ancora il “batti cinque”.

Nella comunicazione aptica, a differenza di altri tipi di comunicazione dove il fattore sociale può essere più marginale, le differenze culturali hanno un ruolo fondamentale.

Basta pensare ad esempio la quantità di contatto fisico presente nei rapporti interpersonali fra le persone di cultura nel sud Europa, come ad esempio in Italia; la stessa verrebbe considerata come una violenta forma di invadenza da popolazioni del nord Europa.

La Comunicazione Non Verbale per Selezionare le Risorse Umane

Per concludere, dopo aver analizzato in maniera molto sintetica alcuni aspetti della Comunicazione Non Verbale dal punto di vista generale, vediamo ora l’applicazione pratica per l’ambito che ci interessa direttamente e per il quale abbiamo scritto questo post: la selezione delle risorse umane e, nello specifico che riguarda da vicino noi di Xerendipity, la selezione del personale domestico.

Siamo già che attraverso il colloquio con i candidati si ottengono numerose informazioni importanti come il livello delle capacità comunicative e relazionali, competenze professionali, capacità di analisi dei problemi, etc. 

Però un aspetto che spesso viene trascurato da molti selezionatori e soprattutto da selezionatori di personale domestico, è la parte Non Verbale del colloquio con il candidato.

I selezionatori di Xerendipity, durante il colloquio con un candidato, sia essa una Collaboratrice Domestica, una Baby Sitter, una Tata, un Maggiordomo o una Governante, focalizzano l’attenzione soprattutto sugli aspetti Non Verbali con i quali il candidato comunica.

Questo perché l’attenzione dei nostri selezionatori deve essere rivolta non soltanto allo scambio comunicativo contenutistico, per capire “cosa dice” il candidato da esaminare, ma anche alla Comunicazione Non Verbale che ne caratterizza il contenuto; questa infatti aiuterà a comprendere il “come lo dice” e il “perché lo dice”.

La Comunicazione Non Verbale è, forse, la più importante fonte di informazioni sul candidato, perché permette di percepire sfumature e “pensieri inconsci”, oltre che il modo con cui viene detta una cosa o data una risposta; si analizza così il modo di porsi, il modo di interagire con l’interlocutore e si può facilmente capire se un candidato è sincero oppure no.

Durante il colloquio è importante imparare a riconoscere i messaggi fra le righe, saper scindere il vissuto da quanto è stato dichiarato dal candidato durante il processo di selezione del personale domestico. 

Molte volte le persone non pensano ciò che dicono o ciò che pensano; questo perché esistono dei meccanismi di difesa più o meno coscienti attivati dai candidati, con i quali tendono a dare una immagine di sé fuorviante o discordante dalla realtà.

La Comunicazione Non Verbale è una parte essenziale dei Rapporti Interpersonali ed è per questo che ignorarla causerebbe una grande e grave lacuna sulla raccolta di informazioni e indizi che il candidato, involontariamente, ci comunica.

L’aspetto Non Verbale della Comunicazione durante un colloquio di lavoro, è una parte involontaria che può sottrarre valore a quanto viene affermato, così da rendere il messaggio contraddittorio.

Per questo motivo è fondamentale che il selezionatore presti particolare attenzione ai segnali non verbali del candidato; in questo modo si potranno evidenziare eventuali discrepanze tra i contenuti verbali e i messaggi non verbali che ci aiuteranno ad avere ulteriori informazioni per poter formulare una corretta valutazione.

Per tutti questi motivi l’analisi della Comunicazione Non Verbale per un selezionatore di personale domestico è una componente fondamentale per poter selezionare con successo il miglior candidato per il contesto. 

Per un selezionatore, anche di staff domestico, una serie di colloqui hanno avuto successo solo quando è riuscito ad ottenere tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione e senza commettere errori di valutazione dovuti all’aver trascurato segnali fondamentali sulla vera natura di un candidato.

Ovviamente, un selezionatore sa bene che il suo comportamento non deve in alcun modo influenzare il comportamento non verbale dell’intervistato.

Se chi sta intervistando mostra continuamente soddisfazione e approvazione nei confronti dell’intervistato per le sue risposte, o in qualche modo suggerisce con il sorriso, cenni del capo, contatto visivogestualità, ciò che in quel momento sta pensando, favorisce l’emergere di comportamenti non verbali positivi da parte del candidato che si sentirà a proprio agio e più stimolato a continuare sulla strada che è stata già approvata. 

Allo stesso modo nel caso contrario, un selezionatore che mostra disapprovazione scuotendo la testa, diminuisce il contatto visivo e la gestualità, porterà il candidato ad essere più teso e meno sicuro, causando comportamenti non verbali meno positivi che avranno un’influenza negativa sulla valutazione finale.

Anche se chi si occupa di selezionare il personale domestico non cura per niente la parte della Comunicazione Non Verbale durante il colloquio di lavoro, i selezionatori di Xerendipity prestano particolare cura a questo aspetto perché sappiamo quanto sia importante l’affidabilità del personale domestico che selezioniamo per te e Xerendipity è il Valore dell’Affidabilità.