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Bologna, la Dotta, la Grassa, la Rossa, la Turrita.

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Bologna – La città e i dintorni

La città di Bologna conserva le tracce delle civiltà del passato e l’impronta dello splendore medievale. 

Visitata assiduamente dagli scrittori romantici, celebre per l’arte e la culinaria, è animata da una cultura cosmopolita alimentata dalla presenza dell’Università.

Sotto molte antiche case bolognesi, di struttura medievale si possono ancora trovare le fondazioni della città romana che risale al II secolo a.C. 

In certe case si trovano tracce di abitazioni che datano all’età del ferro.

Nel VI secolo a.C. Bologna fu una delle più importanti città etrusche della Padania e fu nota come Felsina. 

Nel IV secolo fu occupata dai galli Boi e nei secoli seguenti arrivarono i romani che mutarono il nome in Bononia.

Sotto i Romani Bologna fu una città fiorente, con ventimila abitanti, imponenti costruzioni ed un vasto teatro. 

Mantenne il suo prestigio nei secoli imperiali, ma dell’impero seguì il declino ed il suo perimetro si ridusse a poco a poco. 

Nel V secolo della nostra era, al tempo di San Petronio vescovo, la città iniziò la sua rinascita sino a conoscere, nell’XI secolo, una nuova fase di prosperità.

Bologna raggiunse il suo massimo splendore nel XIII secolo, non solo a causa dell’università ma anche perché le sue milizie cittadine sconfissero nel 1249 l’esercito dell’Imperatore e catturarono Re Enzo, figlio di Federico II di Svevia, trattenendolo prigioniero nella città sino alla morte.

Fu un secolo di riforme sociali: nel 1256 Bologna fu la prima città europea ad abolire la servitù della gleba. 

In quell’epoca fu ricostruita la cerchia delle mura e Bologna divenne uno dei dieci centri europei più popolosi, con uno sviluppo urbano pari a quello di Parigi.

Dal XIV secolo assistiamo a una serie di guerre sfortunate e di lotte civili, e alla progressiva soggezione della città al potere temporale dei papi. 

Così Bologna si avvia a perdere la sua piena sovranità. 

Durante più di due secoli essa fu volta a volta sotto il dominio dei Visconti, signori di Milano, sotto l’influenza del governo della Chiesa Romana, ebbe governi repubblicani, fu governata dalle più importanti famiglie cittadine in lotta tra loro per ottenere la supremazia.

Queste lotte familiari produssero uno sviluppo dell’architettura, della struttura urbanistica, della vita culturale. 

Ma dal XVI al XVIII secolo Bologna rimase inserita nello Stato della Chiesa, governata da un lato da un Cardinal Legato del Papa e dall’altro dal Senato della città. 

In questo periodo Bologna ospitò alcuni eventi di importanza storica, come l’incoronazione di Carlo V, l’incontro tra il papa Leone X e il re Francesco I di Francia, lo svolgimento di varie sessioni del Concilio di Trento.

Con l’arrivo di Napoleone, Bologna diventa prima capitale della Repubblica Cispadana e poi il secondo centro, dopo Milano, della repubblica Cisalpina.

La città partecipò attivamente alle lotte del Risorgimento e nel 1859, con l’annessione al Regno del Piemonte, entrò a far parte del nuovo stato italiano. 

L’importanza economica di Bologna risale al XI secolo, quando diventò uno dei più importanti centri economici europei, non solo a causa dell’università ma anche per lo sviluppo dell’industria tessile (arte della lana). 

Dotata di un sistema di approvvigionamento di energia idraulica che era tra i più avanzati del mondo, Bologna a partire dal XV secolo si specializzò nel setificio: i mulini da setaalla bolognese” rappresentarono la più alta espressione della tecnologia europea sino al XVIII secolo.

A partire dal XVII secolo la città divenne famosa anche per l’industria alimentare e la culinaria. 

Nel XIX secolo divenne centro di servizi per un’area essenzialmente agricola.

Le celebrazioni del 1888 furono anche un tentativo per rilanciare l’economia della città in stretto rapporto con l’università.

Benché gravemente colpita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, Bologna è oggi un importante e ricco centro industriale e commerciale. 

I suoi cinquecentomila abitanti vivono intorno al più importante nodo ferroviario e autostradale del paese, dove il centro storico che, dopo Venezia, è il più integro tra quelli di tutte le città d’Italia, è circondato da costruzioni moderne, sedi per fiere e congressi, nuovi quartieri.

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Credits: @RiccardoPiazzalunga

Vivere a Bologna

Decidere di trasferirsi a vivere a Bologna significa scegliere di abitare in una delle più affascinanti città italiane, rinomata sia per le sue bellezze artistiche che per la vivace atmosfera che la caratterizza.

Come capoluogo della Regione Emilia-Romagna, Bologna offre una vasta gamma di servizi e strutture, nonostante le sue dimensioni relativamente contenute. 

Nel corso degli anni, la città è notevolmente migliorata in termini di sicurezza, servizi, infrastrutture e attività, tanto da essere eletta – secondo il Sole24Ore e in base ai dati comunicati dall’Istat – nel 2022 città italiana migliore per la qualità della vita.

Grazie anche alla presenza della sua università, Bologna attira ogni anno migliaia di giovani che scelgono di intraprendere qui un percorso di studi. 

Ma il capoluogo emiliano-romagnolo non è solo una città per gli studenti. 

È anche un luogo ricco di opportunità lavorative.

Vivere Bologna da lavoratore

Dal punto di vista economico, Bologna è una delle città più produttive d’Italia, grazie alla presenza di numerose aziende nazionali e internazionali che hanno scelto il capoluogo emiliano-romagnolo come base per le loro attività.

A prendere d’assalto Bologna, tuttavia, sono anche i cosiddetti nomadi digitali, coloro i quali lavorano esclusivamente da remoto spostandosi da una città all’altra.

Dall’industria alimentare all’elettronica, dalla meccanica alla ristorazione: Bologna è perfetta per trovare lavoro in ogni campo.

Cosa vedere a Bologna

La Dotta, la Rossa, la Grassa: così è definita Bologna, capoluogo della ricca Emilia Romagna.

La Dotta per la presenza di una delle più antiche Università d’Italia che ancora oggi continua ad attrarre studenti italiani e stranieri e a mantenere il suo ruolo di attivissimo centro culturale.

Bologna la Rossa per il colore che i tetti e le case danno alla città, mantenendo vivi i colori tipici dell’epoca medievale.

Bologna la Grassa per la gustosa e sublime gastronomia: la cucina bolognese è conosciuta in tutto il mondo ed ha conquistato anche i palati più severi.

Ovviamente Bologna non è solo questo: ad esempio ha degli straordinari luoghi dello spirito, come la chiesa di San Luca a cui si giunge attraversando 6 km di portici o il Complesso delle 7 chiese, scenografico e bellissimo, la chiesa di Santa Maria con lo straordinario “Compianto“.

Gran parte dei luoghi di interesse si trova nel centro di Bologna, quindi non c’è bisogno di muoversi in auto o con mezzi pubblici.

Piazza Maggiore

Cuore pulsante della città, Piazza Maggiore (o Piazza Grande come la chiamano i bolognesi e la cantava Lucio Dalla) è il centro della vita civile e religiosa di Bologna.

È celebre per la Fontana del Nettuno, sulla quale si affacciano i più importanti edifici della città medievale:

ad Ovest il trecentesco Palazzo Comunale con la Torre dell’Orologio e la Sala Borsa, ad Est il cinquecentesco Palazzo dei Banchi, a Sud l’imponente Basilica di San Petronio di fronte alla quale si stende l’elegante Palazzo del Podestà.

Tutte costruzioni che testimoniano la storia della città, una storia iniziata nel 1200 quando il popolo sentì il bisogno di attrezzare la città di uno spazio da adibire a mercato.

Tutti gli edifici che la costituivano vennero acquistati dal Comune e poi abbattuti e solo nel Quattrocento Piazza Maggiore assume l’austera forma che conserva ancora oggi.

Nonostante la sua importanza storica, pare che la Piazza “porti sfiga” agli studenti che frequentano la celeberrima Università bolognese.

Secondo la leggenda non bisogna mai attraversare la Piazza passando per il centro, ma sempre costeggiandola, perché altrimenti si può dire “Addio” alla tanto ambita laurea.

Palazzo D’Accursio, Torre dell’Orologio e Sala Borsa

La Torre dell’Orologio permette subito di identificare Palazzo D’Accursio, sede del Comune di Bologna.

Dal 1336 il potere politico di Bologna si esercita nei saloni affrescati di questo bel palazzo. 

Prende il nome dal giurista Accursio che qui aveva la casa natale, che secolo dopo secolo è diventato quello che oggi vediamo.

Superato lo scalone progettato dal Bramante che permetteva l’entrata a cavallo dei governanti, sono da vedere Sala d’Ercole, Sala del Consiglio Comunale, Sala Farnese, Cappella Farnese, Sala Rossa e Sala Urbana.

Finalmente aperta al pubblico è la Torre Accursi, o Torre dell’Orologio: si può arrivare in cima, scoprire il meccanismo che regola l’orologio e visitare anche le Collezioni Comunali d’Arte all’ultimo piano.

All’uscita, da non perdere, sulla facciata, la Madonna di Piazza con Bambino, opera in terracotta di Nicolò dell’Arca (l’autore del Compianto in Santa Maria) realizzata intorno al 1478.

A destra del Palazzo Comunale, dove un tempo c’era l’Orto dei Semplici, oggi c’è la Biblioteca di Sala Borsa, o “Piazza Coperta” dedicata ad Umberto Eco.

Qui, dove dal 1880 al 1990 c’è stata la Borsa di Bologna, oggi c’è una meravigliosa biblioteca multimediale dove si incontrano gli studenti delle università bolognesi.

Basilica di San Petronio

La Basilica di San Petronio è la chiesa più importante e imponente di Bologna oltre ad essere la quinta chiesa più grande del mondo.

I lavori di costruzione della Basilica iniziarono nel 1390 ma andarono avanti per secoli.

Per far spazio a questo tempio, simbolo dell’orgoglio civico della città, fu necessaria la demolizione di torri, abitazioni private e ben otto chiese. 

È l’ultima grande opera gotica realizzata in Italia, a croce latina a tre navate con cappelle. 

Da non perdere la Cappella Bolognini affrescata con le Storie dei Re Magi, il Giudizio Universale il Paradiso e in basso l’Inferno con una straordinaria e gigantesca figura di Lucifero e la rappresentazione del profeta Maometto nell’Inferno.

La Basilica di San Petronio è appartenuta per lungo tempo al Comune che l’ha utilizzata per i più svariati scopi: luogo di cerimonie, tribunale, ritrovo pubblico; solo nel 1929, in seguito ai Patti Lateranensi, è diventata proprietà della Diocesi.

Se vi recate in visita alla Basilica di San Petronio non potrete far a meno di notare la Meridiana costruita dal Cassini per dimostrare che era la Terra a girare intorno al Sole, e non viceversa com’era credenza del tempo.

Da non perdere una salita alla nuova terrazza panoramica da cui è possibile ammirare i tetti e i monumenti di Bologna da un’altezza di 54 metri.

Della Basilica fa parte anche un piccolo museo di poche sale che racconta la storia della costruzione di San Petronio e raccoglie oggetti sacri della basilica. 

Torre degli Asinelli

Le torri di Bologna sono uno dei tratti distintivi della città.

Delle tante torri che vennero costruite tra il XII e il XIII secolo, oggi ne restano meno di venti. 

Queste strutture avevano una funzione sia militare che gentilizia: davano prestigio alla famiglia che ne ordinava la costruzione.

Le due torri più importanti sono quella degli Asinelli e la Garisenda.

La Torre degli Asinelli venne costruita tra il 1109 e il 1119 dall’omonima famiglia che, oltre a riceverne prestigio sociale, la utilizzò per scopi militari di difesa ed avvistamento.

Nel 1448, infatti, la torre venne dotata di una rocchetta per accogliere i soldati di guardia.

Attualmente gli archi del portico della rocchetta ospitano alcune botteghe di artigiani, in memoria della funzione commerciale che la città svolgeva nel Medioevo.

I visitatori, dopo aver percorso i 498 gradini della scalinata interna, possono arrivare fino alla cima della Torre degli Asinelli che, dai sui 97,20 metri di altezza, permette di avere la città rossa ai propri piedi.

Durante le belle giornate, la vista può arrivare fino al mare e alla Prealpi del Veneto. 

La Torre Garisenda è più bassa (47 metri) e non è visitabile. 

Basilica di Santo Stefano

La Basilica di Santo Stefano è un insieme di edifici sacri che formano il più noto complesso delle Sette Chiese.

La triangolare Piazza Santo Stefano, che di recente è stata riportata al suo aspetto originario, accoglie la Chiesa del Crocifisso, la Basilica del Sepolcro, la Chiesa di San Vitale e Sant’Agricola, il Cortile di Pilato, la Chiesa del Martyrium, il Chiostro Medievale e il Museo di Santo Stefano. 

Tutti edifici molto antichi che, se anche risalgono ad epoche differenti, mantengono una certa omogeneità stilistica, rendendo il complesso il monumento romanico più interessante e meglio conservato di Bologna.

È probabile che il progetto originario del complesso risalga al V secolo quando il vescovo Petronio, dopo un viaggio nella Terra Santa, volle riprodurre nel capoluogo emiliano i luoghi sacri di Gerusalemme.

Archiginnasio

L’Archiginnasio è il più bel palazzo di Bologna e certamente uno dei più belli d’Italia.

Di solito il turista frettoloso passa davanti al portone d’ingresso buttando solo uno sguardo distratto al portico centrale. 

Invece bastano pochi passi per lasciarsi meravigliare dal un lungo portico con 30 arcate decorate da centinaia di stemmi e due logge ai piani superiori.

L’Archiginnasio fu voluto (1563) dal cardinale Carlo Borromeo.

L’obiettivo era dare all’Università di Bologna, la più antica del mondo, un’unica, bellissima sede. 

Questo palazzo è stato luogo di insegnamento fino al 1838 per lasciare spazio alla biblioteca.

Saliti gli scaloni si incontrano 10 aule (non visitabili) e la Biblioteca, a cui si può accedere per studio ma non per visite turistiche.

Le due aule magne che un tempo ospitavano Artisti e Legisti (Stabat Mater) sono splendidamente decorate.

Le volte, le pareti delle sale, gli scaloni e i loggiati sono ricoperti di stemmi, iscrizioni e monumenti che celebrano i maestri e gli studenti passati dalle aule dell’Archiginnasio.

Da non perdere una visita al Teatro Anatomico, distrutto dai bombardamenti del 1954 ma interamente e perfettamente ricostruito con i materiali originale.

Chiesa di San Domenico

Proprio di fronte a quel tempio dei ricchi che è la Galleria Cavour c’è la Chiesa di San Domenico che un turista distratto supera senza interesse.

Invece questa chiesa merita una visita per diversi motivi: primo, perché conserva le spoglie di San Domenico, fondatore dell’Ordine dei frati Domenicani morto nel 1221 in una cella del vicino convento.

Secondo, il sepolcro di marmo che ospita le spoglie, conosciuto come “Arca di San Domenico“, ha visto al lavoro grandi artisti per molti secoli.

Anche se il nome è legato a Niccolò dell’Arca (lo stesso del Compianto sul Cristo Morto che si trova in Santa Maria) in realtà, l’opera fu commissionata a Nicola Pisano e allievi.

Solo due secoli dopo furono aggiunte le parti realizzate da Niccolò di Bari, la stele con la vita del santo di Alfonso Lombardi e le tre statue di Michelangelo.

Pochissimi conoscono queste opere del grande artista che rappresentano San Petronio, San Procolo e l’angelo che regge un candelabro.

Ma non finisce qui: sulle pareti sono esposte opere del Guercino, Filippino Lippi, Guido Reni e Ludovico Carracci.

Da non perdere una visita approfondita al coro ligneo, un capolavoro dell’intarsio rinascimentale definito dai contemporanei “l’ottava meraviglia del mondo” e ammirato anche da Carlo V.

Completano il complesso di San Domenico una torre campanaria gotica del 1313, il Convento di San Domenico con una Biblioteca di 90.000 volumi e il chiostro.

I Canali di Bologna

Forse lo sanno in pochi, ma Bologna è sempre stata una città d’acqua, una piccola Venezia che ora è in gran parte nascosta.

Lo scorcio più suggestivo di questa Bologna insolita lo si scopre aprendo una finestrella che si trova a Via Piella.

Qui, come in una visione, lo sguardo si apre sul canale delle Moline, usato per secoli per alimentare i mulini ad acqua con cui si lavorava il grano.

Questa finestrella è, probabilmente, la più singolare curiosità da vedere a Bologna. 

Dimenticata per decenni, tanto che la gran parte dei canali sono stati interrati negli anni ’50, la natura “acquatica” di Bologna è stata riscoperta recentemente dagli stessi abitanti che stanno cercando di rivalutarla.

Oltre alla finestrella di Via Piella sono state aperte altre “vedute” sul Canale delle Moline dai ponti delle vie Oberdan e Malcontenti.

Qua e là, in giro per il centro storico, si scorgono chiuse, torrenti seminascosti, si sente il rumore dell’acqua ma non la si vede.

Come nel Ghetto Ebraico, sotto cui scorre l’Aposa o all’incrocio tra via delle Moline e via Capo di Lucca, dove si può sentire il rombo del Salto del Reno.

Pinacoteca Nazionale

La Pinacoteca Nazionale di Bologna ospita una delle più importanti raccolte museali italiane.

Le opere qui presenti ripercorrono tutto l’iter artistico emiliano e italiano dal XIII all’inizio del XIX secolo. 

Sono presenti opere di Raffaello, Carracci, Reni, Perugino, Parmigianino, Tintoretto, Vasari, Guercino e molti altri. 

Il nucleo iniziale della raccolta è stata una cospicua donazione di Monsignor Francesco Zambeccari; nel corso degli anni, poi, il patrimonio si è arricchito con donazioni di privati, lasciti ed acquisizioni statali fino a rendere la Pinacoteca una delle Gallerie nazionali più apprezzate e conosciute in Italia e all’estero.

Annovera trenta sale espositive più uno spazio dedicato interamente a mostre temporanee e alle attività didattiche.

La Pinacoteca di Bologna, oltre a svolgere una funzione puramente espositiva, si occupa della tutela, della conservazione e dello studio di tutto il patrimonio artistico regionale e cittadino.

Portici di San Luca a Bologna

Per ben 40 chilometri la città è percorsa da porticati che non sono solo un elemento architettonico ma rappresentano l’essenza stessa e gli umori della città.

Durante la bella stagione sono un’ottima protezione dal sole, nei mesi più freddi, invece, riparo perfetto dalla pioggia.

Sono la metropolitana all’aperto di Bologna, percorsi coperti che permettono di raggiungere ogni punto della città.

Il più famoso portico è quello di quasi 4 km che dal centro di Bologna porta alla Chiesa di San Luca, simbolo di Bologna posta sopra il Colle della Guardia.

Legata al culto dell’immagine della Beata Vergine di S. Luca (la prima immagine della Madonna realizzata direttamente dall’Evangelista), la chiesa attuale fu realizzata tra 1723 e 1757 in sostituzione di una precedente chiesa quattrocentesca.

La chiesa ha una planimetria ellittica con l’interno a croce greca impreziosito da opere di Guido Reni e Guercino.

Il portico coperto, con 666 arcate, collega il santuario a Porta Saragozza in città. 

Il numero di 666 (simbolo del demonio) non sarebbe casuale ma è pieno di riferimenti simbolici: i portici hanno la forma di un serpente (il diavolo) schiacciato dal piede della Madonna, rappresentato dalla chiesa con la sua immagine miracolosa.

La salita, quindi, rappresenta un percorso di liberazione e purificazione dal peccato.

Dalla chiesa, ogni anno, parte la processione che porta la Madonna con Bambino alla cattedrale durante la settimana dell’Ascensione.

Lungo i portici di San Luca i bolognesi vanno a correre, soprattutto di domenica.

Chiesa di Santa Maria della Vita

Questa piccola chiesa che si raggiunge da una stradina laterale di Piazza Maggiore, merita una visita per il bellissimo “Compianto del Cristo Morto” modellato nella seconda metà del ‘400 da Niccolò dell’Arca.

Questo gruppo scultoreo è considerato uno dei capolavori della scultura italiana, ingiustamente sconosciuto a molti.

Il dolore espresso dai volti delle statue spinse Gabriele D’Annunzio a definire l’opera un “urlo di pietra“.

La Chiesa di Santa Maria della Vita fu fondata nella seconda metà del secolo XIII dalla Confraternita dei Battuti o Flagellati ed è considerato il più importante esempio di Barocco bolognese.

Da non perdere anche il vicino oratorio e il Museo della Sanità che conserva il ricordo dell’ospedale voluto dai flagellanti.

Santa Maria dei Servi e il Portico

Se dalla Torre degli Asinelli si prende la Strada Maggiore, dopo una bellissima passeggiata di circa 900 metri sotto i portici ci si ritrova alla chiesa di Santa Maria dei Servi, uno dei luoghi più affascinanti di Bologna.

Vi accoglierà il quadriportico, luogo magico ripreso magnificamente da Pasolini nella scena finale di Edipo Re e citato da Guccini nella canzone Eskimo.

La chiesa fu costruita nel 1343 e aveva solo un lato porticato, quello su Strada Maggiore.

Altre arcate vennero aggiunte nel 1492, nel 1515-1521, nel XVII secolo, fino a raggiungere l’aspetto attuale forma a quadriportico solo nel 1864.

Si tratta una delle costruzioni più lunghe della storia dell’architettura!

La semplice facciata dà accesso alla chiesa a tre navate, con volte a crociera sorrette da un’alternanza di colonne circolari e pilastri ottagonali.

Santa Maria dei Servi è famosa soprattutto per la Maestà di Cimabue, ma sono da non perdere le opere di Guido Reni (San Carlo Borromeo e angeli), una Madonna con Bambino di Giovanni da Modena, un Padre Eterno del Guercino e molte altre.

Da ricordare che Santa Maria dei Servi è storicamente uno dei luoghi “musicali” di Bologna, con un meraviglioso coro di 50 elementi che propone concerti in ogni periodo dell’anno.

Nel portico si svolge la tradizionale Fiera di Santa Lucia con i mercatini di Natale.

Casa Museo di Lucio Dalla

Durante una passeggiata in centro a Bologna è d’obbligo passare in via d’Azeglio al civico 15 per visitare la Fondazione Lucio Dalla.

La Fondazione Dalla si trova a pochi passi da Piazza Maggiore e dalla Basilica di San Petronio ed è una tappa irrinunciabile per gli estimatori di Dalla ma anche per chi vuole esplorare l’universo di una pietra miliare della cultura musicale bolognese. 

Quando si arriva all’altezza dell’abitazione, la si riconosce subito: sulla facciata accanto al balcone è raffigurata l’immagine del cantautore mentre suona il sax.

Definirla casa-museo è riduttivo perché non è un semplice giro tra le varie stanze, ma è l’emozione di entrare nel posto dove Dalla ha vissuto, dove ha composto e di vedere i ricordi legati alla sua vita professionale e privata.

La casa si trova all’interno di un palazzo del Quattrocento, al primo piano.

La Stanza Caruso è l’ambiente professionale che fungeva da sala riunioni ma anche da sala da pranzo.

La Stanza delle Colonne è un raffinato salotto dal gusto tipicamente bolognese con pavimenti in legno e affreschi.

Si passa per lo Studio di Lucio, la stanza più intima con molti oggetti cari al cantante.

Giardini Margherita a Bologna

I Giardini Margherita sono il parco pubblico più grande e frequentato di Bologna.

Furono realizzati in onore della Regina Margherita di Savoia e inaugurati nel 1879.

Si trovano a 15-20 minuti a piedi dalle due Torri e vi si accede da più di un ingresso: Porta Castiglione, Piazza di Porta Santo Stefano e viale Gozzadini.

Dal punto di vista architettonico, il parco non è cambiato molto rispetto alle origini infatti ha conservato un’impronta tipicamente romantica.

In primavera si presta per camminare, per fare attività sportiva o per portare i bambini a giocare nell’area attrezzata. 

D’estate è il posto dove molti bolognesi trovano refrigerio all’ombra degli alberi.

All’interno del parco ci sono varie aree ristoro: lo Chalet dei Giardini Margherita si trova su un’isoletta sulle sponde del laghetto ed è collegato al resto del parco da un ponte.

È il posto dove i bolognesi si danno appuntamento per fare colazione e aperitivo e dove i giovani vanno spesso a ballare nel weekend.

In prossimità di Porta Castiglione troviamo invece una gelateria artigianale dove d’estate vengono organizzate serate musicali.

Per un’altra sosta gastronomica di tutto rispetto, ci sono le Serre dei Giardini Margherita dove si svolgono anche manifestazioni, mercatini e altri appuntamenti.

Di domenica e nelle sere d’estate un fitto calendario di concerti arricchisce la proposta d’intrattenimento del parco.

Conserva Valverde – Bagni di Mario

La Cisterna di Valverde conosciuta come Bagni di Mario è un’opera idraulica storica di Bologna.

Si chiama così perché erroneamente all’inizio fu scambiata per terme romane e solo in seguito si capì che si trattava di un complesso sistema di raccolta e decantazione delle acque.

La cisterna fu realizzata dall’architetto palermitano Tommaso Laureti nel Rinascimento nell’ambito del rinnovamento voluto da Papa Pio IV a metà del Cinquecento.

In sostanza raccoglieva le acque delle colline di Bologna e le convogliava verso il centro città alimentando la famosa fontana del Nettuno.

Interessante quindi comprendere questa attrazione dal punto di vista storico e architettonico.

Il focus della visita è l’ingegnosità e la complessità delle competenze idrauliche già nel Rinascimento.

Attraverso un excursus nella storia della città sotterranea, si scoprono i misteri e le curiosità legati a questo sito.

Potrebbe essere l’occasione, per chi torna a Bologna e conosce già le attrazioni principali, per approfondire un pezzo di storia fuori dalle classiche rotte turistiche.

Il LifeStyle e il Tempo Libero a Bologna

Tempo libero a Bologna e dintorni

Ovviamente, per il tuo futuro non esiste “solo” il lavoro!

Noi di Xerendipity vogliamo anche darti qualche “dritta” su come e dove passare il tempo libero.

Vogliamo condividere con te una lista dei principali ristoranti, bar, pub dove potrai gustare ottimi piatti della cucina locale e… incontrare nuovi amici.

Cosa fare la sera: zone della movida e migliori locali

Bologna è una città dinamica e giovane, grazie anche alla presenza della prestigiosa Università. 

La sua movida si concentra nella zona del centro, precisamente tra via del Pratello e via Zamboni. 

Quest’ultima si trova nel Quartiere Universitario, davvero ricco di locali di ogni tipo e punto di ritrovo degli studenti. 

Si tratta di vie non troppo distanti tra loro e da Piazza Maggiore, quindi potrai muoverti a piedi tra un locale e l’altro.

In città la movida inizia già all’ora dell’aperitivo, quando universitari, lavoratori e turisti si ritrovano nei tavolini dei bar dopo università, lavoro o un pomeriggio di visite per gustarsi uno spritz o un bicchiere di vino in compagnia. 

La serata continua dopo cena, in uno dei tanti locali di musica dal vivo, birrerie o cocktail bar.

Per conoscere le escursioni e altre attività da fare a Bologna e dintorni puoi visitare questi siti:

Per conoscere le escursioni e altre attività da fare a Bologna e dintorni puoi visitare questi siti:

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